Pensieri rimessi in ordine 2023


21.03.2023

Il parco in città.
È un piccolo polmone verde incastonato tra i grattacieli. Un’ampolla di poco ossigeno appoggiata nel ventre della città. Sinusoidali vene di terra battuta si addentrano in un’erba tagliata da pochi giorni, mentre gli alberi ondeggiano scuri risvegliandosi ad una giovane primavera. Vi si trovano bambini che si rincorrono e mamme che li rincorrono a loro volta, preoccupazioni superficiali di ginocchia sbucciate e gomiti arrossati da rovinose cadute. E pianti. E risate dietro una palla che rotola tra il fango che va rinsecchendosi dopo le piogge della settimana scorsa. I
In questo opaco smeraldo che vorrebbe essere una natura incontaminata ma si riscopre ogni giorno una cattiva imitazione del perfetto, giovani e vecchi si intrecciano per sfuggire la frenesia di vite alla ricerca sempre di qualcosa di nuovo. Frenetiche esistenze volatili che cercano mezz’ora di pace tra un asfalto e l’altro, incapaci di smuoversi dalle paure non note. 
Nella decadenza di alberi stanchi, nel respiro affannoso  di fiori incapaci di sorridere, nel parco della città si scopre, in ogni angolo, una cattiva imitazione di un se stessi incapace di reagire. Soli ci si ritrova a contemplare una non consapevole e non voluta serenità.